16 LUGLIO
COMMEMORAZIONE SOLENNE
DELLA BEATA VERGINE MARIA
DEL MONTE CARMELO

PRIMI VESPRI


La Sacra Scrittura esalta la bellezza del Monte Carmelo, dove il profeta Elia difese la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente. Su questo monte, presso la fontana che prende il nome dallo stesso profeta, verso la fine del secolo XII, si stabilirono alcuni eremiti, che costruirono un oratorio in onore della Madre di Dio, eleggendola a loro Patrona e Titolare. La considerarono e sperimentarono madre e modello, prima nella pratica della vita contemplativa e poi nel dono ai fratelli delle ricchezze attinte nella comunione con Dio. Per questo furono chiamati «Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo». La commemorazione solenne, celebrata già nel secolo XIV in diversi luoghi, si propagò un po’ alla volta in tutto l’Ordine, come segno di gratitudine dei «fratelli» per gli innumerevoli benefici concessi dalla Purissima Madre di Dio alla «sua» famiglia.

°°° ° °°°

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno 
Flos Carméli,
vitis florigera,
splendor caeli,
Virgo puérpera
Singuláris.

Mater mitis,
sed viri néscia,
carmelítis
esto propítia,
stella maris.

Radix Iesse
gérminans flósculum,
nos adésse
tecum in saeculum
patiáris.

Inter spinas
quae crescis lilíum,
serva puras
mentes fragílium,
tuteláris!

Armatúra
fortis pugnantium,
furunt bella,
tende praesídium
scapuláris.

Per incérta
prudens consílium,
per advérsa
iuge solátium
largiáris.

Mater dulcis
Carméli dómina,
plebem tuam
reple laetítia
qua beáris.

Parádisi
clavis et iánua,
fac nos duci
quo, Mater, gloria
coronáris. Amen.

(in italiano)
Fior del Carmelo,
vite fiorente,
splendor del cielo,
tu solamente
sei vergin Madre.

Madre mite
e intemerata,
ai figli tuoi
sii propizia,
stella del mare.

Ceppo di Jesse
che il fior produce,
a noi concedi
di rimanere
con te per sempre.

Giglio cresciuto
tra le alte spine,
pure conserva
le menti fragili
e dona aiuto.

Forte armatura
dei combattenti,
la guerra infuria:
poni a difesa
lo scapolare.

Nell’incertezza
dacci consiglio,
nella sventura
dal cielo impètra
consolazione.

Madre e Signora
del tuo Carmelo,
di quella gioia
che ti rapisce
sazia i cuori.

O chiave e porta
del Paradiso,
fa che giungiamo
ove di gloria
sei coronata. Amen.

Oppure: 

O del Carmelo – fiore gentile,
mi prostro umile – dinanzi a Te.
Il tuo profumo – d’ogni virtù,
Maria, a Gesù – m’attrae ognor.

O del Carmelo – bella Signora,
da Gesù implora – per noi mercè.

O del Carmelo – vite feconda,
l’alma è gioconda – pel tuo vigor.
A noi promesso – il frutto desti,
tu producesti – il Salvator.

O del Carmelo – bella Signora,
da Gesù implora – per noi mercè.

O del Carmelo – brillante stella,
Madre ed Ancella – del tuo Fattor!
Quel tuo splendore – lume è di vita,
che il ben n’addita, – che mena al Ciel.

O del Carmelo – bella Signora,
da Gesù implora – per noi mercè.

1ª Antifona
Vedi i tuoi figli riuniti da occidente a oriente,
alla parola del Santo,
esultanti per il ricordo di Dio.

SALMO 112  Lodate il nome del Signore

Lodate, servi del Signore, *
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore, *
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto *
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto *
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

Solleva l’indigente dalla polvere, *
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi, *
tra i principi del suo popolo.

Fa abitare la sterile nella sua casa *
quale madre gioiosa di figli.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1ª Antifona
Vedi i tuoi figli riuniti da occidente a oriente,
alla parola del Santo,
esultanti per il ricordo di Dio.

2ª Antifona
Tu sei la gloria di Gerusalemme
tu magnifico vanto d’Israele,
tu splendido onore della nostra gente.

SALMO 147   Saluto alla città santa di Gerusalemme

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto
con nessun altro popolo, *
non ha manifestato ad altri
i suoi precetti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2ª Antifona
Tu sei la gloria di Gerusalemme
tu magnifico vanto d’Israele,
tu splendido onore della nostra gente.

3ª Antifona
Tu gioisci ed esulti per i tuoi figli,
perché in te saranno benedetti
e saranno radunati presso di te dal Signore.

CANTICO Cfr. Ef 1, 3-10   Dio Salvatore

Benedetto sia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

In lui ci ha scelti *
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto, *
santi e immacolati nell’amore.

Ci ha predestinati *
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, *
secondo il beneplacito del suo volere,

a lode e gloria
della sua grazia, *
che ci ha dato
nel suo Figlio diletto.

In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, *
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.

Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza, *
poiché egli ci ha fatto conoscere
il mistero del suo volere,

il disegno di ricapitolare in Cristo
tutte le cose, *
quelle del cielo
come quelle della terra.

Nella sua benevolenza
lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo
nella pienezza dei tempi.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3ª Antifona
Tu gioisci ed esulti per i tuoi figli,
perché in te saranno benedetti
e saranno radunati presso di te dal Signore.

Lettura Breve   Ap 11, 19-20; 12, 1
Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l’Arca dell’alleanza. Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.

Responsorio Breve
R.
 Quanto sei bella, * o Vergine Maria.
Quanto sei bella, o Vergine Maria.
V. Il tuo volto è pieno di bontà.
* O Vergine Maria.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Quanto sei bella, o Vergine Maria.

Antifona al Magnificat

O grande Madre di Dio,
gloria del monte Carmelo,
rivesti delle tue virtù questa famiglia a te consacrata,
difendila sempre con amore da tutti i pericoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Lc 1, 46-55)
Esultanza dell’anima nel Signore

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Magnificat

O grande Madre di Dio,
gloria del monte Carmelo,
rivesti delle tue virtù questa famiglia a te consacrata,
difendila sempre con amore da tutti i pericoli.

Intercessioni
Lodiamo Dio Padre onnipotente che oggi ci concede di celebrare la solennità della beata Vergine Maria del Monte Carmelo e diciamo:
La Madre e Decoro del Carmelo interceda per noi.

Tu hai voluto che la Vergine Maria fosse profeticamente annunciata come eccelsa figlia di Sion e l’hai costituita erede delle promesse dei Padri:
 concedi alla tua Chiesa di seguire Maria, suo modello, e di essere così sempre più sacramento di salvezza universale nel mondo.

Tu hai suscitato di mezzo al tuo popolo la famiglia del Carmelo e l’hai onorata col titolo glorioso e col patrocinio della Vergine Maria:
 concedi ai Carmelitani di meritare, con la fedeltà al servizio di Maria, di vivere sempre con Lei in ossequio di Gesù Cristo.

Tu hai affidato al cuore materno di Maria tutti gli uomini, perché con il suo aiuto vivano sempre per te e per i fratelli:
 concedi a noi di riprodurre nel mondo l’immagine di Maria così da ricercare continuamente il tuo volto e prodigarci generosamente per la salvezza degli uomini.

Tu hai formato la famiglia del Carmelo di fedeli consacrati in modo particolare alla Vergine Maria nei chiostri e nel mondo:
 fa’ che quanti sono attratti dall’ideale carmelitano, perseverando unanimi nell’orazione con Maria, Madre di Gesù, siano un cuor solo e un’anima sola.

Tu hai promesso a coloro che perseverano fino alla morte nel tuo amore una corona di gloria:
 concedi ai nostri fratelli e sorelle defunti, che, con Maria, sono stati fedeli al tuo amore, di godere con te in cielo senza fine.

Padre nostro.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.

 

UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Glorifichiamo il Signore
nel ricordo dei benefici della Vergine Maria,
Madre del Carmelo.

SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest’oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l’antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l’ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).

Inno
Virgo, quae caeli rútilas in aula,
Virgo, Carméli decus atque nostrum,
Mater, exíles sed amore plenas
suscipe laudes.

Dona largíris, quibus aequa nemo
cónferat, longo numerósa tractu
prole Carméli génita feráci
montis in alvo.

Haud neges nostris précibus favórem,
Virgo, sit lumen radiántis astri,
quo viam tuto dóceas in altum
téndere caelum.

Monte sed nostro pia ne recédas;
rore, quo flores colis usque caeli
írriga, ut crescat tuus hortus, ara
quo tua vernat.

Ergo matérna quibus ipsa dextra
cónsulis, natos récreans benígne,
lucis aetérnae fácias potíri
múnere tecum.

Laus sit excélsae Tríadi perénnis,
quae tibi, Virgo, tríbuit corónam,
atque Carméli statuítque nostram
próvida Matrem. Amen.

Oppure:

Vergine santa, splendore del cielo,
con cuor di figli umili e devoti,
noi ti lodiam, decoro del Carmelo,
Madre Maria.

Tu stessa dono singolare,
fonte sei di favori senza pari al mondo;
per tanta prole è il mistico tuo monte
seno fecondo.

Ed anche a noi, oranti, il tuo favore,
Vergine, accorda; dacci la tua luce
che illumini le vie del Signore,
nostra salvezza.

Benigna il nostro monte non lasciare;
effondi le tue grazie e rifiorisca.
Materna accorri, tu ci puoi guidare
al paradiso.

Gloria all’eccelsa Trinità beata,
che sua ti volle Figlia Sposa Madre,
decoro del Carmelo, incoronata
dolce Regina. Amen.

Oppure:

Tu che risplendi nel celeste regno,
decoro del Carmelo e nostra Madre,
accetta, benché povera, la prece,
piena d’affetto.

Ai figli che tu generi nell’alvo
sì fecondo dell’inclito Carmelo,
favori ben preziosi e singolari
sempre elargisci.

Ascolta la preghiera, Vergin pia,
sii come luce di radiosa stella
per indicare la via più sicura
che mena al cielo.

Il tuo Carmelo, o Madre, non lasciare,
ma aspergi di rugiada i tanti fiori
perché germogli sempre il tuo giardino,
e il tuo altare.

Tu che provvedi ai figli con amore
e con bontà sì spesso li sollievi,
che giungano alla patria dona loro,
per tuo favore.

Lode perenne alla beata Triade,
che Regina del ciel t’ha coronata
e del Carmelo Madre t’ha prescelta
con suo decreto. Amen.

1ª Antifona
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel tuo santo luogo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro.

SALMO 23  
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l’universo e i suoi abitanti.
E’ lui che l’ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l’ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1ª Antifona
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel tuo santo luogo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro.

2ª Antifona
Li condurrò sul mio santo monte
e li colmerò di gioia
nella mia casa di preghiera.

SALMO 45  
Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce.

Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell’Altissimo.

Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.

Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2ª Antifona
Li condurrò sul mio santo monte
e li colmerò di gioia
nella mia casa di preghiera.

3ª Antifona
Se avrete ascoltato la mia voce
e custodito il mio patto,
diverrete mia proprietà fra tutti i popoli.

SALMO 97 
Cantate al Signore un canto nuovo, *
perché ha compiuto prodigi.

Gli ha dato vittoria la sua destra *
e il suo braccio santo.
Il signore ha manifestato la sua salvezza, *
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore, *
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto *
la salvezza del nostro Dio.

Acclami al Signore tutta la terra, *
gridate, esultate con canti di gioia.

Cantate inni al Signore con l’arpa, *
con l’arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno *
acclamate davanti al re, il Signore.

Frema il mare e quanto racchiude, *
il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani, *
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene, *
che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia *
e i popoli con rettitudine.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3ª Antifona
Se avrete ascoltato la mia voce
e custodito il mio patto,
diverrete mia proprietà fra tutti i popoli.

Versetto
V. Vi ho condotti nella terra del Carmelo.
R. Perché ne mangiate i frutti e i prodotti.

Prima Lettura

Dal libro di Isaia profeta            35, 1-10; 61, 8-11

Le è data la gloria del Libano
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa.  Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo.  Le è data la gloria del Libano,  lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d’acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie. Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno. Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto. Poiché io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l’ingiustizia: io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un’alleanza perenne. Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe, i loro discendenti tra le nazioni. Coloro che li vedranno ne avranno stima, perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli. Poiché come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli.

Responsorio
R. Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze.* Benedici i suoi germogli.
V. Stillano i pascoli nel deserto, e le colline si ornano di festa.
R. Benedici i suoi germogli.

Oppure:

Dal primo libro dei Re     1 Re 18, 15.19-21. 36-39. 41-45a

Elia pregò sul monte Carmelo e la pioggia cadde a dirotto
Elia disse: “ Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso mi mostrerò ad Acab”. (E così disse ad Acab:) “Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: “Fino a quando zoppicherete con due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!”. Il popolo non gli rispose nulla.
Al momento dell’offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatte tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».
Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi perché sento un rumore di pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse: «Non c’è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora sette volte». La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto.

Responsorio   Is 35,2
R. Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui * Sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui.
V. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn.
R. Sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui.

Seconda Lettura

Dal libro Questioni di mistica del venerabile Michele di sant’Agostino, O. Carm.
(Lib. I, tratt. I, cap. 18; Antuerpiae, 1671, pp. 31-32)

Maria ci conduce a Cristo
Non posso passare sotto silenzio – anzi mi sforzo d’inculcare a tutti – la cordiale devozione, l’amore filiale, l’affetto colmo di tenerezza verso la Madre, degna d’amore, Maria: quei sentimenti sono un mezzo singolare ed efficace per educare a condurre una vita pia in Cristo. Poiché Maria è salutata Madre di grazia e di misericordia e poiché l’una e l’altra sono necessarie a condurre una vita di pietà, con quale diritto pretendiamo rifugiarci nella grazia e conseguire misericordia senza cercare l’una e l’altra presso la Madre della grazia e della misericordia? Dirò dunque con l’Apostolo: «Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno».
Ma per poterci accostare a questo trono di grazia con fiducia, è necessario conquistare l’amore di Maria verso di noi.
Per questo tutti coloro che si gloriano di professarsi suoi figli, servitori o fratelli, devono sforzarsi di adeguare la loro vita alle esigenze della professione che hanno scelto, solleciti nell’emulare in qualche modo la loro santa Patrona, una Madre tanto degna d’amore e una Sorella tanto colma di benevolenza, imitandone gli atteggiamenti di perfezione, ereditandone l’indole meravigliosa. Perciò, tu che l’ami come Madre, imitane l’umiltà, la castità, la povertà, la docilità; imitala nell’amore di Dio e del prossimo; in tutte le virtù.
Allo scopo di tributarle l’amore che le si deve e le conviene, dopo che avrai offerto giorno per giorno te stesso e ogni cosa alla Santissima Trinità in Cristo e per i suoi meriti, prendi anche l’abitudine di offrire in modo particolare tutto ciò che sei e hai a questa Madre amantissima: tutto ciò che fai nel nome del Signore, fallo ugualmente nel nome di Maria.
A lei affida tutto te stesso. A lei accostati come ad una maestra espertissima, consultala come vergine prudentissima. Comportati, in una sola parola, come un bravo figlio; costaterai per esperienza che essa è madre del bell’amore e della santa speranza. Da lei scorrerà a te ogni grazia di vita, di via e di verità. In lei splenderà per te ogni speranza di vita virtuosa. Essa non cesserà mai d’impetrare le grazie necessarie alla tua perseveranza; essa sarà per te una fonte di acqua viva.
Nell’ora della tua morte, non sdegnerà di dire che ti è sorella, anzi madre. Allora sarà il momento più bello per te e la tua anima si sentirà viva più che mai, in grazia di lei. Così conducendo nell’ossequio e nel culto di lei una vita devota, meriterai di spirare tranquillo e fiducioso e pio, nell’abbraccio di lei. Tra quelle braccia materne sarai guidato al porto della tua salvezza. Chi ama Maria certamente si salverà.

Responsorio                   Cfr. Sal 33, 12; Is 2, 3; Sir 24, 30. 24-25
R. Venite, figli, ascoltàtemi. Venite, saliamo al monte del Signore. * Chi mi ascolta non sarà confuso.
V. Io sono la madre del bell’amore e della santa speranza; in me ogni grazia di vita e di verità.
R. Chi mi ascolta non sarà confuso.

Oppure:

Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa 
(Discorsi del 10-5-1967 e 22-6-1967; AAS 59 [1967], pp.514-515. 779)

Te beata, che hai creduto
La beata Vergine Maria fu certamente illuminata interiormente da un carisma di luce straordinaria, quale la sua innocenza e la sua missione le dovevano assicurare. Traspare dal Vangelo la limpidezza conoscitiva e l’intuizione profetica delle cose divine che inondavano la privilegiata sua anima.
E tuttavia la Madonna ebbe la fede, la quale suppone non l’evidenza diretta della conoscenza, ma l’accettazione della verità per motivo della parola rivelatrice di Dio. «Anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede», dice il Concilio Vaticano II È il Vangelo che indica il meritorio cammino, quando ricorda lo stupendo elogio di Elisabetta, elogio rivelatore della psicologia e della virtù di Maria: «Te beata, che hai creduto!».
E potremmo trovare la conferma di questa primaria virtù della Madonna nelle pagine in cui il Vangelo registra ciò che Ella era, ciò ch’Ella disse, ciò ch’Ella fece, così da sentirci obbligati a sedere alla scuola del suo esempio, e a trovare negli atteggiamenti, che definiscono l’incomparabile figura di Maria davanti al mistero di Cristo, che in Lei si realizza, le forme tipiche per gli spiriti che vogliono essere religiosi, secondo il piano divino della nostra salvezza.
Sono forme di ascoltazione, di esplorazione, di accettazione, di sacrificio; e più ancora di meditazione, di attesa e di interrogazione, di possesso interiore, di sicurezza calma e sovrana nel giudizio e nell’azione, di pienezza infine di preghiera e di comunione, proprie, sì, di quell’anima unica piena di grazia e avvolta dallo Spirito Santo, ma forme altresì di fede e, perché a noi vicine, da noi non solo ammirabili, ma imitabili.
Parliamo a voi, Carmelitani, ceppo robusto di sempre vigoreggiante vitalità, la cui vita interiore e attività apostolica si illuminano di riflessi costanti di una trepida, confidente, tenerissima pietà mariana.  Siate gli “specialisti” di Dio prima e sopra tutto.
La Madonna santissima vi conforti nella vostra vocazione carmelitana; Ella vi conservi il gusto delle cose spirituali; Ella vi ottenga i carismi delle sante e ardue ascensioni verso la conoscenza del mondo divino e verso le ineffabili esperienze delle sue notti oscure e delle sue luminose giornate; Ella vi dia l’anelito alla santità e alla testimonianza escatologica del regno dei cieli; Ella vi renda esemplari e fraterni nella Chiesa di Dio; Ella infine vi introduca un giorno a quel possesso di Cristo e della sua gloria a cui tutta la vostra vita vuoi essere fin d’ora consacrata.

Responsorio  Sir 24, 24-25
R. Io sono la Madre del bell’amore, del timore, della cognizione e della santa speranza. * In me ogni grazia di via e di verità.
V. In me ogni speranza di vita e di forza.
R. In me ogni grazia di via e di verità.

Inno  TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

[*] Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

(Ci permettiamo di proporre altre due letture, a firma di S. Giovanni Paolo II, ma che non hanno finora l’approvazione della Congregazione per il Culto Divino.)

ANGELUS di domenica, 24 luglio 1988  (Insegnamenti XI/3, 1988, p. 173)

Maria, Vergine purissima, modello del contemplativo.
In questo mese di luglio (del 1988 ndr) abbiamo celebrato il ricordo della beata Vergine Maria del Monte Carmelo, tanto cara alla pietà del popolo cristiano in tutto il mondo, e legata in modo speciale alla vita della grande famiglia religiosa carmelitana.
Il pensiero va alla sacra montagna, che nel mondo biblico è sempre considerata come simbolo di grazia, di benedizione e di bellezza. Su quella montagna i carmelitani dedicarono alla Vergine Madre di Dio, “Flos Carmeli”, che possiede la bellezza di tutte le virtù, la loro prima Chiesa, esprimendo così la propria volontà di affidarsi completamente a lei e di legare indissolubilmente il proprio servizio a Maria con quello “in ossequio a Cristo” (cf. “Regola carmelitana”, Prologo).
I grandi mistici carmelitani hanno inteso l’esperienza di Dio nella propria vita come un “cammino di perfezione”, (S. Teresa di Gesù) come una “salita del Monte Carmelo” (S. Giovanni della Croce). In questo itinerario è presente Maria. Ella – invocata dai carmelitani come madre, patrona e sorella – diviene, in quanto Vergine purissima, modello del contemplativo, sensibile all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio e obbediente alla volontà del Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Per questo nel Carmelo, e in ogni anima profondamente carmelitana, fiorisce una vita d’intensa comunione e familiarità con la Vergine santa, quale “nuova maniera” di vivere per Dio e di continuare qui in terra l’amore del Figlio Gesù a sua madre Maria.
Una particolare grazia della Madonna verso i carmelitani, ricordata da una veneranda tradizione legata a san Simone Stock, si è irradiata nel popolo cristiano con tanti frutti spirituali. È lo scapolare del Carmine, mezzo di affiliazione all’Ordine del Carmelo per parteciparne i benefici spirituali, e veicolo di tenera e filiale devozione mariana (cf. Pio XII “Nemini Profecto Latet”).
Mediante lo scapolare i devoti della Madonna del Carmine esprimono la volontà di plasmare la loro esistenza sugli esempi di Maria – la madre, la patrona, la sorella, la vergine purissima –accogliendo con cuore purificato la Parola di Dio e dedicandosi al servizio zelante dei fratelli.
Invito ora tutti i devoti della Vergine santa a rivolgerle una fervida preghiera, affinché ella, con la sua intercessione, ottenga a ciascuno di proseguire sicuro nel cammino della vita e di “giungere felicemente alla santa montagna, Gesù Cristo, nostro Signore”
(cf. “Collecta Missae in hon. B.M.V. Carm.”, die 16 iul.).

Responsorio     Sir. 24, 24-25
R. Io sono la Madre del bell’amore, del timore, della cognizione e della santa speranza.* In me ogni grazia di via e di verità.
V. In me ogni speranza di vita e di forza.
R. In me ogni grazia di via e di verità.

Oppure:

Stralci significativi dalla lettera inviata dal Papa S. Giovanni Paolo II alla Famiglia Carmelitana (25.03.2001)

Anch’io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine. 
Il provvidenziale evento di grazia, che è stato per la Chiesa l’Anno giubilare, la induce a guardare con fiducia e speranza al cammino appena intrapreso nel nuovo millennio “Il nostro passo, all’inizio di questo nuovo secolo – ho scritto nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte – deve farsi più spedito… Ci accompagna in questo cammino la Vergine Santissima, alla quale… ho affidato il terzo millennio” (n. 58)…
Le varie generazioni del Carmelo, dalle origini fino ad oggi, nel loro itinerario verso la “santa montagna, Gesù Cristo nostro Signore” ( Messale Romano, Colletta della Messa in onore della B. V Maria del Carmelo, 16 luglio), hanno cercato di plasmare la propria vita sugli esempi di Maria.
Per questo nel Carmelo, e in ogni anima mossa da tenero affetto verso la Vergine e Madre Santissima, fiorisce la contemplazione di Lei che, fin dal principio, seppe essere aperta all’ascolto della Parola di Dio e obbediente alla sua volontà (Lc 2, 19.51). Maria, infatti, educata e plasmata dallo Spirito (cfr Lc 2, 44-50), fu capace di leggere nella fede la propria storia (cfr Lc 1, 46-55) e, docile al suggerimenti divini, “avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio ¬sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr Gv 19, 25), soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di Lui” (Lumen gentium, 58).
La contemplazione della Vergine ce la presenta mentre come Madre premurosa, vede crescere il suo Figlio a Nazaret (cfr Lc 2, 40.52), lo segue lungo le strade della Palestina, lo assiste alle nozze di Cana (cfr Gv 2, 5) e, ai piedi della Croce, diventa 1a Madre associata alla sua offerta e donata a tutti gli uomini nella consegna che lo stesso Gesù fa di Lei al suo discepolo prediletto (cfr Gv 19, 26)…
Un simile atteggiamento contemplativo della mente e del cuore porta ad ammirare l’esperienza di fede e di amore della Vergine, che già vive in sé quanto ogni fedele desidera e spera di realizzare nel mistero di Cristo e della Chiesa (cfr Sacrosantum Concilium, 103; Lumen gentium, 53). Per questo giu¬stamente carmelitani e carmelitane hanno scelto Maria come propria Patrona e Madre spirituale ed hanno sempre dinanzi agli occhi del cuore Lei, la Vergine Purissima che guida tutti alla perfetta conoscenza ed imitazione di Cristo.
Fiorisce così un’intimità di rapporti spirituali che incre¬mentano sempre più la comunione con Cristo e con Maria. Per i Membri della Famiglia carmelitana Maria, la Vergine Madre di Dio e degli uomini, non è solo un modello da imitare, ma anche una dolce presenza di Madre e Sorella in cui confidare. Giustamente santa Teresa di Gesù esortava: “Imitate Maria e considerate quale debba essere la grandezza di questa Signora e il beneficio di averla per Patrona” (Castello interiore, III, 1,3).
Questa intensa vita mariana, che si esprime in preghiera fiduciosa, in entusiastica lode e in diligente imitazione, conduce a comprendere come la forma più genuina della devozione alla Vergine Santissima, espressa dall’umile segno dello Scapolare, sia la consacrazione al suo Cuore Immacolato (Cfr PIO XII, Lettera Neminem profecto latet [11 febbraio 1950: AAS 42, 1950, pp. 390-391]; Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 67). …
Questo ricco patrimonio mariano del Carmelo è divenuto, nel tempo, attraverso la diffusione della devozione del Santo Scapolare, un tesoro per tutta la Chiesa. Per la sua semplicità, per il suo valore antropologico e per il rapporto con il ruolo di Maria nei confronti della Chiesa e dell’umanità, questa devozione è stata profondamente e ampiamente recepita dal popolo di Dio, tanto da trovare espressione nella memoria del 16 luglio, presente nel Calendario liturgico della Chiesa universale.
Nel segno dello Scapolare si evidenza una sintesi efficace di spiritualità mariana, che alimenta la devozione dei credenti, rendendoli sensibili alla presenza amorosa della Vergine Madre nella loro vita. Lo Scapolare è essenzialmente un “abito”. Chi lo riceve viene aggregato o associato in un grado più o meno inti¬mo all’Ordine del Carmelo, dedicato al servizio della Madonna per il bene di tutta la Chiesa (Cfr Formula dell’imposizione dello Scapolare, nel “Rito della Benedizione e imposizione dello Scapolare”, approvato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 5/1/19996). Chi riveste lo Scapolare viene quindi introdotto nella terra del Carmelo, perché “ne mangi i frutti e i prodotti” (cfr Ger 2, 7), e sperimenta la presenza dolce e materna di Maria, nell’impegno quotidiano di rivestirsi interi¬ormente di Gesù Cristo e di manifestarlo vivente in sé per il bene della Chiesa e di tutta l’umanità (Cfr Formula dell’imposizione dello Scapolare, cit.).
Due, quindi, sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Santissima, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del transito verso la pienezza della gloria eterna; dal¬l’altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere ed ossequi in suo onore in alcune cir¬costanze, ma deve costituire un “abito”, cioè un indirizzo per¬manente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale. In questo modo lo Scapolare diventa segno di “alleanza” e di comunione reciproca tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù, sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l’af¬fidamento dell’apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale.
Di questa spiritualità mariana, che plasma interiormente le persone e le configura a Cristo, primogenito fra molti fratelli, sono uno splendido esempio le testimonianze di santità e di sapienza di tanti Santi e Sante del Carmelo, tutti cresciuti all’om¬bra e sotto la tutela della Madre.
Anch’io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine! Per l’amore che nutro verso la comune Madre celeste, la cui protezione sperimento continuamente, auguro che quest’anno mariano aiuti tutti i religiosi e le religiose del Carmelo e i pii fedeli che la venerano filialmente, a crescere nel suo amore e a irradiare nel mondo la presenza di questa Donna del silenzio e della preghiera, invocata come Madre della mise¬ricordia, Madre della speranza e della grazia. (Dal Vaticano, 25 marzo 2001)

Brani della Lettera di S. Santità Giovanni Paolo II ai Reverendissimi Padri Joseph Chalmers, Priore Generale dell’Ordine dei Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (O.Carm) e Camilo Maccise, Preposito Generale dell’Ordine dei Fratelli Scalzi della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (O.C.D.), 25.02.2001

Responsorio  cfr. Sal 33, 12; Is 2,3 Sir 24, 30.24-25
R. Venite, figli, ascoltatemi. Venite, saliamo al monte del Signore. * chi mi ascolta, non sarà confuso.
V. Io sono la madre del bell’amore e della santa speranza; in me ogni grazia di via e di verità.
R. Chi mi ascolta, non sarà confuso.

 

CELEBRAZIONE VIGILIARE


Antifona
Alla vetta del Carmelo, che è Cristo,
vita del cielo, guidaci, o Maria.

Cantico I  Is 33, 2-10
Signore, sii il nostro braccio ogni mattina

Signore, pietà di noi, *
in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,*
nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.

Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli, *
quando ti levi si disperdono le nazioni.

Si ammucchia la preda
come si ammucchiano le cavallette *
vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste.

Eccelso è il Signore poiché dimora lassù; *
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.

C’è sicurezza nelle sue leggi, †
ricchezze salutari sono sapienza e scienza; *
il timore di Dio è il suo tesoro.

Ecco gli araldi gridano di fuori, *
i messaggeri di pace piangono amaramente.

Sono deserte le strade, *
non c’è chi passi per la via.
Egli ha violato l’alleanza, ha respinto i testimoni, *
non si è curato di alcuno.

La terra è in lutto e piena di squallore, *
si scolora il Libano e intristisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa, *
brulli sono il Basan e il Carmelo.

“Ora mi alzerò”, dice il Signore, *
“ora mi innalzerò, ora mi esalterò”.

Cantico II  Is 33, 13-16
Fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio.

Sentiranno i lontani quanto ho fatto, *
sapranno i vicini qual è la mia forza”.

Hanno paura in Sion i peccatori, *
lo spavento si è impadronito degli empi.
“Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? *
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?”.

Chi cammina nella giustizia *
e parla con lealtà,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie, *
scuote le mani per non accettare regali,

si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue *
e chiude gli occhi per non vedere il male:

costui abiterà in alto, †
fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, *
gli sarà dato il pane,
avrà l’acqua assicurata.

Cantico III   Sir 36, 11-17
Ricompensa coloro che sperano in te.

Abbi pietà, Signore,
del popolo chiamato con il tuo nome, *
di Israele che hai trattato come un primogenito.

Abbi pietà della tua città santa, *
di Gerusalemme tua stabile dimora.
Riempi Sion della tua maestà *
il tuo popolo della tua gloria.

Rendi testimonianza alle creature
che sono tue fin dal principio, *
adempi le profezie fatte nel tuo nome.

Ricompensa coloro che sperano in te, *
i tuoi profeti siano degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,*
secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo.

Sappiano quanti abitano sulla terra *
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

Antifona 
Alla vetta del Carmelo, che è Cristo,
vita del cielo, guidaci, o Maria.

Vangelo   Lc 1, 39-56
L’anima mia magnifica il Signore

Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rove¬sciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Inno  TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

[*] Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 

 

LODI MATTUTINE


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Carméli ad altos vértices
gressus ferámus; ádvocat
nos Virgo Mater, grátiae
ditémur inde ut flóribus.

Illic Dei mirábilem
fas est tuéri glóriam;
firmántur illic péctora
robúrque dextris ádditur.

Hinc et fluénta próruunt,
erémus arens quae bibat;
quibus viréscant ínvia
deserta et almo grámine.

Almae Paréntis in fide
Carmélus est. Quid ámbigas?
Quocúmque Virgo réspicit,
divína abúndant múnera.

Parens honórans fíliam,
Matrémque adórnans Fílius,
sponsàmque comens Spíritus
laudétur usque Trínitas. Amen.

Oppure:

Al sommo del Carmelo
il passo dirigiamo:
la Madre su ci chiama
per arricchirci l’alma.

Vi si potrà mirare
di Dio la gloria vera:
il petto si rafforza,
prende vigore il braccio.

Scende dall’alto il fiume
che l’arido deserto
disseta in abbondanza
e dà copiosa messe.

Nutre il Carmel fiducia
nell’alma Madre ognora:
il dono si moltiplica
dov’Essa il guardo posa.

Sua Figlia il Padre onora,
la Madre il Figlio adorna,
ricca la fa lo Spirito:
la Trinità si lodi. Amen.

1ª Antifona
Attiraci dietro di te, Vergine Immacolata,
ti seguiremo affascinati dalla tua grazia celeste.

SALMO 62, 2- L’anima assetata del Signore

O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, *
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne, *
come terra deserta, arida, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho cercato, *
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita, *
le mie labbra diranno la tua lode.

Così ti benedirò finché io viva, *
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito, *
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

Nel mio giaciglio di te mi ricordo, *
penso a te nelle veglie notturne,
tu sei stato il mio aiuto; *
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe *
l’anima mia.
La forza della tua destra *
mi sostiene.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1ª Antifona
Attiraci dietro di te, Vergine Immacolata,
ti seguiremo affascinati dalla tua grazia celeste.

2ª Antifona
Ave, Maria, piena di grazia,
il Signore è con te,
tu sei benedetta fra le donne.

CANTICO Dn 3, 57-88.56  Ogni creatura lodi il Signore

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, angeli del Signore, il Signore, *
benedite, cieli, il Signore.

Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, *
benedite, potenze tutte del Signore, il Signore.
Benedite, sole e luna, il Signore, *
benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore. *
benedite, o venti tutti, il Signore.
Benedite, fuoco e calore, il Signore, *
benedite, freddo e caldo, il Signore.

Benedite, rugiada e brina, il Signore, *
benedite, gelo e freddo, il Signore.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, *
benedite, notti e giorni, il Signore.

Benedite, luce e tenebre, il Signore, *
benedite, folgori e nubi, il Signore.
Benedica la terra il Signore, *
lo lodi e lo esalti nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore, *
benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.
Benedite, sorgenti, il Signore, *
benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini
e quanto si muove nell’acqua, il Signore, *
benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, *
benedite, figli dell’uomo, il Signore.

Benedica Israele il Signore, *
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, *
benedite, o servi del Signore, il Signore.

Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore, *
benedite, pii e umili di cuore, il Signore.
Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, *
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, *
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

2ª Antifona
Ave, Maria, piena di grazia,
il Signore è con te,
tu sei benedetta fra le donne.

3ª Antifona
Beata sei tu, Vergine Maria:
hai generato colui che ti ha fatto
e rimani vergine in eterno.

SALMO 149  Festa degli amici di Dio

Cantate al Signore un canto nuovo; *
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore, *
esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze, *
con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo, *
incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria, *
sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca *
e la spada a due tagli nelle loro mani,

per compiere la vendetta tra i popoli *
e punire le genti;
per stringere in catene i loro capi, *
i loro nobili in ceppi di ferro;

per eseguire su di essi *
il giudizio già scritto:
questa è la gloria *
per tutti i suoi fedeli.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3ª Antifona
Beata sei tu, Vergine Maria:
hai generato colui che ti ha fatto
e rimani vergine in eterno.

Lettura Breve   Is 35,1-2

Si rallegrino il deserto e la terra, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano; lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore e la magnificenza del nostro Dio.

Responsorio Breve
R. I tuoi figli ti hanno invocato nel tempo della tribolazione, * e tu dal cielo li hai esauditi.
I tuoi figli ti hanno invocato nel tempo della tribolazione, * e tu dal cielo li hai esauditi.
V. E con la tua grande misericordia hai dato a loro salvezza.
* e tu dal cielo li hai esauditi.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
I tuoi figli ti hanno invocato nel tempo della tribolazione, * e tu dal cielo li hai esauditi.

Antifona al Benedictus

Disse Gesù alla Madre:
Donna, ecco tuo Figlio.
Poi disse al discepolo: Ecco tua Madre.
E da quel momento il discepolo
la prese nella sua casa.

CANTICO DI ZACCARIA  Lc 1, 68-79
Il Messia e il suo Precursore

Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus

Disse Gesù alla Madre:
Donna, ecco tuo Figlio.
Poi disse al discepolo: Ecco tua Madre.
E da quel momento il discepolo
la prese nella sua casa.

Invocazioni
In questa solennità onoriamo riconoscenti Cristo Salvatore, primogenito fra molti fratelli, che ci donò la Madre sua e diciamo:
Gloria a te, Signore, per il dono della Madre tua.

Cristo Redentore, che ti sei preparato una degna dimora nella beata Vergine Maria preservandola da ogni macchia di peccato,
 degnati di conservarci poveri in spirito e puri di cuore nel servizio tuo e della Vergine.

O unico Verbo del Padre, pronunciato nell’eterno silenzio e accolto con immenso amore nel seno della Vergine,
 fa che quanti hai chiamati a consacrarsi a te nel Carmelo siano fedeli custodi e annunciatori della parola di Dio, a imitazione di Maria.

Cristo Maestro, che a coloro che ti cercano hai dato la beata Vergine come modello di ogni virtù,
 concedi a noi, suoi figli, di divenire nel mondo sue immagini viventi e di imitarne la carità verso i fratelli.

Gesù, figlio di Maria, che hai dato la Madre tua all’apostolo Giovanni perché la tenesse con sé,
 fa che entriamo sempre più in intima familiarità con Maria per giungere alla ineffabile esperienza del tuo amore.

Cristo, Sposo della Chiesa, che hai inviato il tuo Spirito su Maria, mentre insieme con gli Apostoli perseverava in preghiera,
 dona all’Ordine del Carmelo di essere assiduo e concorde nell’orazione con Maria, affinché sia continuamente rinnovato dal fuoco dello Spirito Santo.

Padre nostro.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

 

ORA MEDIA

Salmodia complementare


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

TERZA
Inno

O Spirito Paraclito,
uno col Padre e il Figlio,
discendi a noi benigno
nell’intimo dei cuori.

Voce e mente si accordino
nel ritmo della lode,
il tuo fuoco ci unisca
in un’anima sola.

O luce di sapienza,
rivelaci il mistero
del Dio trino ed unico,
fonte d’eterno amore. Amen.

Oppure:
L’ora terza risuona
nel servizio di lode:
con cuore puro e ardente
preghiamo il Dio glorioso.

Venga su noi, Signore,
il dono dello Spirito,
che in quest’ora discese
sulla Chiesa nascente.

Si rinnovi il prodigio
di quella Pentecoste,
che rivelò alle genti
la luce del tuo regno.

Sia lode al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico,
nei secoli sia gloria. Amen.

SESTA

Inno
Glorioso e potente Signore,
che alterni i ritmi del tempo,
irradi di luce il mattino
e accendi di fuochi il meriggio,

tu placa le tristi contese,
estingui la fiamma dell’ira,
infondi vigore alle membra,
ai cuori concedi la pace.

Sia gloria al Padre ed al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
all’unico e trino Signore
sia lode nei secoli eterni. Amen.

Oppure:
L’ora sesta c’invita
al servizio divino:
inneggiamo al Signore
con fervore di spirito.

In quest’ora sul Golgota,
vero agnello pasquale,
Cristo paga il riscatto
per la nostra salvezza.

Dinanzi alla sua gloria
anche il sole si oscura:
risplenda la sua grazia
nell’intimo dei cuori.

Sia lode al Padre e al Figlio,
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

NONA

Inno
Signore, forza degli esseri,
Dio immutabile, eterno,
tu segni i ritmi del mondo:
i giorni, i secoli, il tempo.

Irradia di luce la sera,
fa’ sorgere oltre la morte,
nello splendore dei cieli,
il giorno senza tramonto.

Sia lode al Padre altissimo,
al Figlio e al Santo Spirito,
com’era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.

Oppure:
L’ora nona ci chiama
alla lode di Dio:
adoriamo cantando
l’uno e trino Signore.

San Pietro che in quest’ora
salì al tempio a pregare,
rafforzi i nostri passi
sulla via della fede.

Uniamoci agli apostoli
nella lode perenne
e camminiamo insieme
sulle orme di Cristo.

Ascolta, Padre altissimo,
tu che regni in eterno,
con il Figlio e lo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

TERZA

Antifona
Sei soprattutto madre ammirabile, o Maria,
e degna della perenne memoria dei figli.

SESTA

Antifona
Ho stabilito con loro un’alleanza eterna,
e non mancherò di far loro del bene.

NONA

Antifona
Mi sono compiaciuto
nel manifestare la grandezza dei suoi segni
e l’efficacia delle sue opere.

SALMO 119   Desiderio della pace minacciata dai malvagi
Egli è la nostra pace … venuto ad annunziare la pace ai lontani e ai vicini
(cfr. Ef 2, 14. 17. 16).

Nella mia angoscia ho gridato al Signore *
ed egli mi ha risposto.

Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, *
dalla lingua ingannatrice.

Che ti posso dare, come ripagarti, *
lingua ingannatrice?
Frecce acute di un prode, *
con carboni di ginepro.

Me infelice: abito straniero in Mosoch, *
dimoro fra le tende di Kedar!
Troppo io ho dimorato *
con chi detesta la pace.

Io sono per la pace, *
ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

SALMO 120   Il custode di Israele
Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta
 (Ap 7, 16).

Alzo gli occhi verso i monti: *
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, *
che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede, *
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenta, non prende sonno, *
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode, †
il Signore è come ombra che ti copre, *
e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole, *
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male, *
egli proteggerà la tua vita.

Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri, *
da ora e per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

SALMO 121   Saluto alla città santa di Gerusalemme
Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste (Eb 12, 22).

Quale gioia, quando mi dissero: *
«Andremo alla casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano *
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita *
come città salda e compatta.

Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, †
secondo la legge di Israele, *
per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i seggi del giudizio, *
i seggi della casa di Davide.

Domandate pace per Gerusalemme: *
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, *
sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici *
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, *
chiederò per te il bene.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

TERZA

Antifona
Sei soprattutto madre ammirabile, o Maria,
e degna della perenne memoria dei figli.

SESTA

Antifona
Ho stabilito con loro un’alleanza eterna,
e non mancherò di far loro del bene.

NONA

Antifona
Mi sono compiaciuto
nel manifestare la grandezza dei suoi segni
e l’efficacia delle sue opere.

Alle altre Ore salmodia  complementare

TERZA Lettura Breve   Pro 8, 32-34
Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie. Ascoltate l’esortazione e siate saggi, non trascuratela. Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia.

V. Chi trova me trova la vita.
R. E ottiene favore dal Signore.

SESTA Lettura Breve   Cfr. Sir 24,15-16
Mi sono stabilita in Sion e nella città amata mi ha fatto abitare; in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore, sua eredità.

V. Il ricordo di me è più dolce del miele.
R. Il possedermi è più dolce del favo di miele.

NONA Lettura Breve   Sir 24,23-25
Come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e di ricchezza. Sono la madre del bell’amore, del timore, della cognizione e della santa speranza. In me ogni grazia di via e di verità; in me ogni speranza di vita e di forza.

V. Volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa tua vigna.
R. Proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

C. Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

 

SECONDI VESPRI


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Carméli adórnans vérticem
tui sigíllo nóminis,
nos, Virgo, laeto réspice
vultu piae cleméntiae.

Tu veste qua nos cándidos
fecit lavácrum gratiae,
fac induamur iúgiter
puris niténtes moribus.

Per te sacráto fóedere
nos nectat ad se Fílius,
vivámus ut mystério
dilectiónis íntimae.

Mater regéntis sáecula,
regína cunctis ímperans,
munimen esto filiis
dolis ab hostis ímprobi.

Da, celsa Sponsa Spiritus,
nos caritatis aestibus
fervéere, quo secúrius
vitémus ignes víndices.

Quae fons es indulgéntiae,
portus salutis próvidus,
largíre quae nos róborent
saecli per artas sémitas.

Sit laus Patri cum Filio
et Spíritu Paràclito,
qui glóriae prae céteris
te luce complent cáelica. Amen.

Oppure:

Mentre la terra è tutta screpolata
E tra le zolle l’erba è già avvizzita,
all’alto del Carmelo sale Elia
per ascoltare la divina voce.

Tese le mani a supplice preghiera,
il sommo Dio scongiura con il pianto
perché dei figli ascolti la richiesta;
come ristoro scenda alfin la pioggia.

Ecco, una nube come palma umana
Dal mare s’alza quasi d’improvviso:
s’oscura il cielo e tutto in un istante
l’asciutta terra viene ristorata.

Siamo noi quella messe disseccata,
Maria la nube carica di pioggia,
la rugiada di vita è il Salvatore
che s’è incarnato nel virgineo grembo.

O Trinità, donaci il tuo perdono,
facci salire al cielo per Maria,
perché con lei possiamo a te cantare
un canto eterno di perenne gloria. Amen.

Oppure:

Salve, o apparsa, al grand’Elia,
bianca nube del Carmelo,
i tuoi figli, o Madre pia,
qui si effondono in amor.

Quella grazia che dal cielo
su di noi s’è riversata
fa che l’alma immacolata
ci conservi, Madre, ognor.

Nelle lotte e nei perigli
tu per essa ci proteggi;
spiega invano i crudi artigli
il nemico insidiator.

Quella grazia che dal cielo
su di noi s’è riversata
fa’ che l’alma immacolata
ci conservi, Madre, ognor.

Salve o pura più dei gigli,
salve o Madre generosa,
siam tuoi sudditi, tuoi figli,
tuoi fratelli siamo ancor.

Quella grazia che dal cielo
su di noi s’è riversata
fa’ che l’alma immacolata
ci conservi, Madre, ognor.

1ª Antifona
Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto.

SALMO 121   Saluto alla città santa di Gerusalemme

Quale gioia, quando mi dissero: *
«Andremo alla casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano *
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita *
come città salda e compatta.

Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, †
secondo la legge di Israele, *
per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i seggi del giudizio, *
i seggi della casa di Davide.

Domandate pace per Gerusalemme: *
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, *
sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici *
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, *
chiederò per te il bene.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1ª Antifona
Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto.

2ª Antifona
Maria ascoltava la parola di Dio
e la custodiva, meditandola, nel suo cuore.

SALMO 126   Ogni fatica è vana senza il Signore

Se il Signore non costruisce la casa, *
invano vi faticano i costruttori.
Se la città non è custodita dal Signore *
invano veglia il custode.

Invano vi alzate di buon mattino, †
tardi andate a riposare
e mangiate pane di sudore: *
il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.

Ecco, dono del Signore sono i figli, *
è sua grazia il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un eroe *
sono i figli della giovinezza.

Beato l’uomo *
che piena ne ha la farètra:
non resterà confuso quando verrà alla porta *
a trattare con i propri nemici.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2ª Antifona
Maria ascoltava la parola di Dio
e la custodiva, meditandola, nel suo cuore.

3ª Antifona
Gli Apostoli erano assidui e concordi
nella preghiera con Maria, la madre di Gesù.

CANTICO Ef 1, 3-10

Benedetto sia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

In lui ci ha scelti *
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto, *
santi e immacolati nell’amore.

Ci ha predestinati *
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, *
secondo il beneplacito del suo volere,

a lode e gloria
della sua grazia, *
che ci ha dato
nel suo Figlio diletto.

In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, *
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.

Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza, *
poiché egli ci ha fatto conoscere
il mistero del suo volere,

il disegno di ricapitolare in Cristo
tutte le cose, *
quelle del cielo
come quelle della terra.

Nella sua benevolenza
lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo
nella pienezza dei tempi.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3ª Antifona
Gli Apostoli erano assidui e concordi
nella preghiera con Maria, la madre di Gesù.

Lettura breve          cfr. Giudit 13, 18b.19-20
Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all’umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio”.

Responsorio Breve
R. Io gioisco pienamente nel Signore. * La mia anima esulta nel mio Dio.
Io gioisco pienamente nel Signore. La mia anima esulta nel mio Dio.
V. Perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia.
* La mia anima esulta nel mio Dio.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Io gioisco pienamente nel Signore. La mia anima esulta nel mio Dio.

Antifona al Magnificat

Oggi la Vergine Maria ci è data come Madre.
Oggi ha steso su di noi la sua misericordia.
Oggi il Carmelo, illuminato da così grande
solennità della Vergine, gode di immensa gioia.

Oppure:
Oggi è onorata la Vergine Maria,
madre e decoro del Carmelo.
Oggi i suoi figli diletti ne ricordano i benefici.
Oggi la Stella del mare brilla dinanzi ai figli quale
segno di sicura speranza e di consolazione.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Lc 1, 46-55)
Esultanza dell’anima nel Signore

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Magnificat

Oggi la Vergine Maria ci è data come Madre.
Oggi ha steso su di noi la sua misericordia.
Oggi il Carmelo, illuminato da così grande
solennità della Vergine, gode di immensa gioia.

Oppure:
Oggi è onorata la Vergine Maria,
madre e decoro del Carmelo.
Oggi i suoi figli diletti ne ricordano i benefici.
Oggi la Stella del mare brilla dinanzi ai figli quale
segno di sicura speranza e di consolazione.

Intercessioni
Celebrando la solennità della beatissima Madre di Dio, nostra titolare e patrona, supplichiamo con fiducia Cristo Signore e diciamo:
Per la Madre del Carmelo ti preghiamo, ascoltaci.

Signore, che hai detto: «Beati i poveri in spirito per¬ché di essi è il regno dei cieli»,
 fa che imitiamo nella povertà in spirito Maria, tua serva, e meritiamo di diventare ricchi di te solo.

Signore, che hai detto: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio»,
 fa’ che, imitando la purità della Vergine, possiamo contemplare sempre il volto del Padre.

Signore, che hai detto: «Beati quelli che non hanno visto ed hanno creduto»,
 fa’ che, pellegrini nella notte della fede, aderiamo a Te con Maria, beata per la fede, e crediamo sempre al tuo amore per noi.

Signore, che hai detto: «Bisogna sempre pregare, senza stancarsi»,
 insegnaci a pregare, affinché perseverando unanimi nella preghiera con Maria, custodiamo sempre nel cuore la tua parola e l’annunciamo ai fratelli.

Signore, che hai detto: «Vi do un comandamento nuovo: amatevi come io vi ho amati»,
 fa’ che, collaboratori con Maria all’opera della Redenzione, non esitiamo a dare la vita per i fratelli e siamo un cuor solo e un’anima sola.

Signore, che dalla croce, indicando Maria, hai detto a Giovanni: «Ecco tua Madre»,
 fa’ che riconosciamo Maria come madre della grazia, la riceviamo come l’Apostolo, vivendo nell’intimità con lei.

Signore, che hai detto: «Voglio che coloro che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io»,
 concedi che tutti i fedeli, che furono affidati a te e alla Madre tua, possano gioire senza fine con te e con lei nella gloria del Padre.

Padre nostro.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, che hai onorato l’Ordine del Carmelo col titolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli e Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen. 

 

COMPIETA


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

ESAME DI COSCIENZA 
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
R Amen.

INNO: uno dei seguenti a scelta.

Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.

In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall’umana fatica,
al termine del giorno.

Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.

Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.

A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

Oppure: 
Al termine del giorno,
o sommo Creatore,
veglia sul nostro riposo
con amore di Padre.

Dona salute al corpo
e fervore allo spirito,
la tua luce rischiari
le ombre della notte.

Nel sonno delle membra
resti fedele il cuore,
e al ritorno dell’alba
intoni la tua lode.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

Antifona
Dimora all’ombra dell’Onnipotente:
troverai rifugio dalle insidie del male.

SALMO 90  Beato chi si pone sotto la protezione dell’Altissimo
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni (Lc 10,19).

Tu che abiti al riparo dell’Altissimo *
e dimori all’ombra dell’Onnipotente,
di’ al Signore: « Mio rifugio e mia fortezza, *
mio Dio, in cui confido » .

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, *
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne, *
sotto le sue ali troverai rifugio.

La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; *
non temerai i terrori della notte,

né la freccia che vola di giorno, †
la peste che vaga nelle tenebre, *
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Mille cadranno al tuo fianco †
e diecimila alla tua destra; *
ma nulla ti potrà colpire.

Solo che tu guardi, con i tuoi occhi *
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore *
e hai fatto dell’Altissimo la tua dimora,

non ti potrà colpire la sventura, *
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli *
di custodirti in tutti i tuoi passi.

Sulle loro mani ti porteranno *
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.

Camminerai su aspidi e vipere, *
schiaccerai leoni e draghi.

Lo salverò, perché a me si è affidato; *
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.

Mi invocherà e gli darò risposta; †
presso di lui sarò nella sventura, *
lo salverò e lo renderò glorioso.

Lo sazierò di lunghi giorni *
e gli mostrerò la mia salvezza.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen

Antifona
Dimora all’ombra dell’Onnipotente:
troverai rifugio dalle insidie del male.

LETTURA BREVE   Ap 22,4-5
Gli eletti vedranno la faccia del Signore e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli  (Dn 7, 18. 27).

RESPONSORIO BREVE 
R. Signore, * nelle tue mani affido il mio spirito.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.
V. Dio di verità, tu mi hai redento:
nelle tue mani affido il mio spirito.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Antifona
Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.

CANTICO di SIMEONE   Lc 2,29-32
Cristo, luce delle genti e gloria di Israele

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza *
preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo. *
Come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona
Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.

ORAZIONE 

Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontano le insidie del nemico; vengano i santi angeli a custodirci nella pace, e la tua benedizione rimanga sempre con noi. Per Cristo nostro Signore.

BENEDIZIONE FINALE 
Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
R. Amen.

Antifona della beata Vergine Maria